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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E ' importante se ora o domani sarai ancora qui e se saperlo vedere dall'alto mentre accade renderà meno amaro ma così gioioso e austero il tuo ricordo? Va dunque eppure resta che d'ogni fiume v'è in abbondanza ora, sia che tu resti, sia che tu vai (la signora illusione mentre dolcemente s'addormenta)
 Fintanto che la spinta vitale, o libido, è in ascesa - in altre parole, finchè siamo sessualmente attivi - noi andiamo incontro alla vita. Finchè noi siamo innamorati di qualcuno, cerchiamo di restare in vita, per essere uniti a quel qualcuno. E' semplicemente tutto qui...
 Bruno Bettelheim (1903-1990)
...ed io, rapito dall'onda potente e inesorabile, culmino, riafferrando il timone tra le tue dolcissime labbra, per risalire insieme, attraverso il cuore, le somme vette celesti... uno che senn'amora della vita perchè de tutto e tutti è sempre innamorato e riesce a vede er bianco pure dove tutti l'artri dicono che è nero! (1970 - )
 Siamo fusi insieme. In questo momento che mi dona finalmente te, per una volta attorno a me, sotto di me, sopra di te. Io sono certo, in questo fugace momento, che a dispetto del tempo futuro e del tempo passato, tu mi ami. Quanto può durare questa sensazione? Ah, dolcissima - eterno momento - questo e niente più. Quando l'estasi è al culmine ci aggrappiamo alla sua essenza, mentre le guance bruciano, le braccia si aprono, gli occhi si schiudono e le labbra si incontrano.
Robert Browning (1812-1889)
Tags: Bruno Bettelheim, Robert Browning, Amore, sensi, piacere, passione, Pocoblog
    Lei era molto discinta, io quasi quanto lei. Io avevo la mano deve lei non aveva niente, lei aveva messo la sua dove io, invece, avevo qualcosa. No so come finimmo uno sopra l'altro, e siccome io non l'aiutavo in quella curiosa posizione, toccò a lei far tutto. Denis Diderot Tags: Denis Diderot, sensi, Pocoblog
Scritto da Nith (del 13/12/2006 @ 21:43:14, in Eventi, linkato 1618 volte)
Scritto da Nith (del 17/12/2006 @ 10:07:24, in Arte Cultura, linkato 3078 volte)
Con l'avvicinarsi delle feste natalizie si avverte per le vie un'atmosfera elettrizzata, un desiderio di vacanza, di giochi, di incontri, di pranzi e soprattutto di regali. Qualche moralizzatore l'attribuisce alla smania di consumi che sarebbe indotta artificialmente da chi ha interesse a rastrellare la provvidenziale tredicesima. C'è invece chi ne critica l'atteggiamento poco consono alla festa cristiana, se non addirittura neopagano. In effetti, questa atmosfera non si ispira certo al Natale cristiano se non per una coincidenza di date. È dovuta invece al radicamento nella psiche di archetipi che originano comportamenti costanti in occasione delle feste che chiudono un ciclo e ne aprono un altro segnando la fine di un anno e l'avvento di uno nuovo: comportamenti che esprimono la volontà conscia o inconscia di un totale rinnovamento.
La volontà di rigenerazione si è espressa nel mito dell’eterno ritorno, presente in quasi tutte le tradizioni, che narra della distruzione periodica dell'universo e dell'umanità cui seguirà un nuovo universo e una nuova umanità. Questo ciclo potrebbe essere paragonato a un Grande Anno rispecchiato e simboleggiato da quello solare. Come il Grande Anno comincia con una creazione, continua con un'esistenza che è la storia del suo progressivo degenerare, e si conclude con un ritorno al caos, così l'anno, solare nasce e si sviluppa nel corso dei mesi impoverendosi giorno dopo giorno fino alla sua morte nel caos, in un generale"'rimescolamento: per poi nascere nuovamente. Nei periodi di passaggio da un anno all'altro, come già si è spiegato, si sono sempre svolti riti e cerimonie di purificazione e di espulsione di demoni con lo scopo di sopprimere il passato con i suoi drammi, mali e peccati. E per mimare il caos della fine, la fusione di tutte le forme nella vasta unità indifferenziata, si manifestano comportamenti orgiastici e intermezzi carnascialeschi fino al rovesciamento dell'ordine normale. Nella Roma antica questo periodo cominciava con la festa dei Saturnali sulla cui allegra «con-fusione» regnava il mitico dio dell'età dell'oro, Saturno.
I Saturnali venivano celebrati lietamente per una settimana, fra il 17 e il 20 dicembre, e, in epoca imperiale, continuavano fino al 24 conglobando altre feste. Durante quei giorni, come in ogni periodo di caos rituale, la gente si scambiava i ruoli: ad esempio i padroni servivano gli schiavi. Inoltre si permetteva il gioco d'azzardo che, proibito durante il resto dell'anno, era originariamente un atto rituale in stretta connessione con la funzione rinnovatrice di Saturno il quale distribuiva le sorti agli uomini per il nuovo anno; sicché la fortuna del giocatore non era legata al caso ma al volere della divinità. Per questo motivo durante i Saturnali ti giocava con la tavoletta, una specie di dama su cui si muovevano minuscole quadriglie d'avorio a imitazione degli spettacoli del circo; oppure ai calcoli, trentadue pedine d'avorio o vetro o metallo, distinte per il colore in due gruppi e usate per un gioco simile agli scacchi/in cui si doveva evitare che la pedina restasse circondata e quindi, catturata. Il ricordo sbiadito di quei giochi è l'attuale tombola che si usa nel giono di Natale. Anche le statuette d'argilla che ci si scambiava come doni durante la festa erano collegate al gioco divino: simboleggiavano gli uomini che vi erano raffigurati, mentre le candele di cera, anch'esse dorate, alludevano alla luce che miticamente aveva portato Saturno con l'età dell' oro.
Oggi a Natale sono scomparsi i comportamenti carnascialeschi dei Saturnali mentre è più viva che mai l'usanza delle strenne che i Romani offrivano al primo dell'anno, in un periodo collegato al rinnovamento annuale. Nell' Antichità le strenne erano costituite da rametti di una pianta propizia che si staccavano da un boschetto sulla via Sacra, consacrato a una dea di origine sabina, Strenia, apportatrice 'di fortuna e felicità. Secondo Varrone «quasi fin dalle prime origini della città di Roma si adottò l'uso delle strenne istituito da Tito Tazio, il quale per prime prese come buon auspicio per l'anno nuovo il ramoscello di una pianta propizia [arbor felix] dal bosco della dea Strenia». Poi, poco a poco, si chiamarono strenae anche doni dì vario genere e addirittura monete.
La strena è dunque l'antenata, per così dire, dei regali di Natale, detti appunto strenne, e anche delle mance natalizie. Queste ultime così furono cristianamente interpretate in epoca barocca: «Suol darsi la Mancia in queste santissime Feste di Natale in memoria della gran liberalità del N. Sig. Dio, il quale diede se stesso a tutto il mondo, e in memoria di quella gran Mancia della Pace, che dagli Angeli nella Natività di esso fu data e annunciata in terra a tutti gli uomini e per caparra ancora del preziosissimo sangue ch' egli era per cominciare a spargere nel giorno della Sua Santissima Circoncisione, il quale doveva poi versare affatto nella sua Passione sul duro legno della Croce».Alberto de Gubernatis – Storia Comparata degli usi natalizi in Italia e presso gli altri popoli indo-europei.
Tags:Tags: Natale, saturnali, doni, romani, oro, strenne, Alfredo Cattabiani, Pocoblog
"Le radici del cielo sono nel silenzio profondo e costante. Le radici del cielo sono fatte di un grande vuoto, poichè nel vuoto c'è energia, incalcolabile, vasta e profonda."
Quando ero bambino amavo una ragazza della mia età che era un po' strabica. L'impressione che si formava attraverso la vista nel mio cervello, quando guardavo i suoi occhi smarriti, si collegava a tal punto alla mia passione amorosa che ancora molto tempo dopo, vedendo le persone strabiche, mi sentivo più incline ad amarle, per il solo fatto che avevano questo difetto, anche se ne ignoravo il vero motivo. Dopo che ci ho riflettuto sopra e ho scoperto trattarsi di un difetto, non ne sono rimasto più influenzato.
Cartesio
Tags: percezione, impressione, riflessione, cartesio, difetto, Pocoblog

Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo e danno la colpa a te; Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, tenendo però nel giusto conto i loro dubbi; Se sai aspettare senza stancarti di aspettare, o essendo calunniato non rispondere con calunnie, o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono, nè parlare troppo da saggio; Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine; Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo; Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui; o guardare le cose, per le quali hai dato la vita, distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori; Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa o croce e perdere, e ricominciare di nuovo dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso; Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così a resistere quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro: "Resistete!" Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale; Se non possono ferirti né i nemici, né gli amici affettuosi; Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo; Se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa, tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa, e - quello che più conta - tu sarai un uomo, figlio mio
Rudyard Kipling (wiki)
Tags: Se, If, Rudyard Kipling, volontà, uomo, Pocoblog
Scritto da Oso (del 23/01/2007 @ 13:14:08, in Tecnologia, linkato 2337 volte)

Un post dedicato a tutti gli average-skilled photoshoppers ed affini.
Con semplici ritagli di selezioni e colpi di secchiello è possibile dare alle nostre foto digitali uno spettacolare effetto visivo: Out of Bounds, letteralmente “fuori dai bordi”.
Ho utilizzato la foto della mosca, visibile negli header di Pocoblog, per produrre un esempio di questa manipolazione.
Attenzione però, non tutte le fotografie sono idonee per l’Out of Bounds, se poi, già all’inizio, si prevede un tilt-shift ( link) l’effetto è ancora più efficace.
Ecco un simpatico tutorial ( link)
Scritto da Nith (del 31/01/2007 @ 08:00:00, in PocoBLog, linkato 1538 volte)
Qualche giorno fa il mio dentista e amico Fabio, che saluto, mi ha mandato questa barzelletta via mail, bè... è davvero carina
Un rappresentante giunge nell'unico albergo di un paesino di campagna a mezzanotte passata, stanco morto. Il portiere gli comunica però che le stanze sono tutte occupate. Il rappresentante allora gli allunga 50 euro sotto banco e gli chiede per favore di trovargli comunque una sistemazione. Il portiere gli dice: Beh, in effetti un posticino ci sarebbe, però dovrebbe adattarsi a dormire in un letto matrimoniale assieme al cuoco, il quale russa come un mantice! Il rappresentante è talmente stanco che accetta la sistemazione. Appena arriva in camera si spoglia, entra nel letto dove il cuoco sta dormendo a pancia in giù, lo scopre, gli abbassa le mutande e gli schiocca un sonoro bacio sul culo. La mattina dopo appena scende per la colazione il portiere gli chiede: Allora, come ha dormito? Le ha dato fastidio il russare del cuoco? Il rappresentante: Ah, guardi, io ho dormito benissimo; il cuoco però è stato tutta la notte sveglio con gli occhi spalancati!!!
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15/08/2022 @ 22:01:10
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