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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Scritto da Oso (del 17/10/2005 @ 16:46:49, in Arte Cultura, linkato 1016 volte)
Scritto da Nith (del 17/10/2005 @ 18:41:15, in Salute, linkato 1432 volte)
Dopo aver ucciso il serpente Pitone, Apollo si sentì particolarmente fiero di sé, cosi' si vantò della sua impresa con Cupido, dio dell’Amore, prendendolo in giro per il fatto che anche lui portasse arco e frecce, ma adatte ad un bambino. Il dio dell’amore, profondamente ferito dalle parole di Apollo, volò in cima al monte Parnaso e lì preparò la sua vendetta: prese due frecce, una ben acuminata e dorata, per far nascere la passione, che scagliò nel cuore di Apollo ed un’altra, spuntata e di piombo, destinata a respingere l'amore, che scagliò nel cuore di Dafne. Apollo si sarebbe invaghito della ninfa che a sua volta, colpita con la freccia di piombo, avrebbe rifiutato l'amore offerto.
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Cosi' Cupido avrebbe dimostrato ad Apollo, la potenza del suo arco. Apollo cerco' la ninfa per giorni, per tutta la foresta, disperato per l'amore quando finalmente la trovo' e nascosto osservo' la scena. Il dio Peneo emerse dalle acque e si appoggiò alla riva. Aveva una lunga barba verde che gli fluttuava fino alla cintola e in mano stringeva un ciuffo di papiri. Girò gli occhi per vedere la sua figlia prediletta, Dafne, che si lavava i lucenti capelli verde oro. Voleva farle un regalo, perché proprio quella mattina si era trovato accanto al letto un mazzolino di calle palustri. Dafne sapeva quanto gli piacessero quei bei fiori gialli. Dafne si sentiva inquieta. Era una splendida mattina d'estate, l'aria era calma e immobile.
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Eppure avvertiva un senso di minaccia. Perfino le rondini sembravano gridare «Pericolo! pericolo!» mentre garrivano e guizzavano in cerchio nel cielo,e anche le nuvole di moscerini parevano ronzare un oscuro avvertimento. Continuando a lavarsi mormorò una breve preghiera a sua madre Gea e la terra le rispose con un brivido di rassicurazione. Dafne rovesciò indietro i capelli creando una cascatella di goccioline che parevano arcobaleni in miniatura. |
Proprio allora uno sconosciuto sbucò dagli alberi lungo la riva e allungò una mano per catturare le gocce; con un breve tintinnio, eccole trasformate in minuscoli gioielli che lampeggiavano fuoco. «Per te, mia bellissima!» disse il giovane, sorridendole e protendendo la mano. «Io sono Apollo». Dafne si ritrasse. Non aveva mai conosciuto nessuno come lui e aveva paura. Era così alto, così dorato, e portava una faretra di frecce così splendenti da accecarla. Alzò un braccio a coprirsi gli occhi e Apollo ne approfittò per cingerla alla vita e mettersela sulla spalla, ridendo. Dopo di che corse via nel bosco. |
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Dafne urlava, sentendosi strappare i capelli da spine e rametti, e cominciò a scalciare più forte che poteva; alla fine gli morse una mano, tanto che Apollo la lasciò cadere con un grido di sorpresa. Dafne si mise a correre piu' forte che poteva, tanto da graffiarsi piedi e gambe. « Corri piu' piano, mia adorata, o cadrai e ti farai male!» le gridava Apollo «se fuggirai piu' piano, ti prometto che ti rincorrero' piu' lentamente amor mio!» continuava il giovane dio. Dafne, accortasi però che la sua corsa era vana, in quanto Apollo la stava per raggiungere, invocò la madre Gea, «Aiutami! Salvami!», pregandola di mutare il suo aspetto perchè tanto dolore e paura le stava procurando. Gea, ascolto' la preghiera di Dafne e intervenne. Improvvisamente la fanciulla si sentì rallentare il passo e, quando abbassò gli occhi, vide che dai piedi germogliavano radici, le gambe si coprivano di una liscia corteccia verde, braccia e testa diventavano rami. I capelli si fecero piatti, lisci e appuntiti, attaccandosi ai ramoscelli che le spuntavano sulla testa. Dalle foglie veniva un aroma di spezie meravigliosamente caldo e fragrante. Dafne era diventata un albero di alloro. Apollo era dispiaciuto per quello che aveva fatto a Dafne e da quel giorno, per non dimenticarla mai, portò sempre una corona d'alloro. Ma il padre Peneo la pianse per sette lunghi anni, finché il suo fiume ruppe gli argini ed inondò di dolore le rive. |
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A PADRON MARCELLO
Chi ha frabbicato Roma, er Vaticano,
er Campidojjo, er Popolo, er Castello?
Furno Romolo e Remolo, Marcello,
Che ggnisun de li dua era romano.
Ma un e ll'antro volenno èsse soprano
de sto paese novo accusì bbello,
er fratello nimmico der fratello
Vennero a patti cor cortello in mano.
Le cortellate agnédero a le stelle;
E Roma addiventò dar primo giorno
Com'è oggi, ‘na Torre-de-Bbabbele.
De li sfrìzzoli oggnuno ebbe li sui:
E Roma, quelli dua la liticorno,
Ma venne er Papa e se la prese lui.
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La CO2 è il gas serra più importante a livello di impatto ambientale. Le principali cause dell’aumento dei livelli di questo gas nell’atmosfera sono la combustione, la respirazione e la deforestazione. L’utilizzo di energie alternative, solare o eolica, può porre solo una soluzione assolutamente non definitiva al problema.
Da quasi 5 anni è attivo a Weyburn, in Canada, il progetto di segregazione geologica della CO2, un processo che si propone prepotentemente alla risoluzione
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del problema dello smaltimento del biossido di carbonio in eccesso. Si tratta essenzialmente della liquefazione della CO2 trasportata tramite gasdotto e la successiva iniezione (5,000 t al giorno!) in idonee strutture geologiche quali giacimenti di petrolio esauriti, o depositi salini. Col passare del tempo l’anidride carbonica si mineralizzerà naturalmente trasformandosi in carbonati. Tutta la procedura ha dei rischi minimi, ma dei costi ancora da ottimizzare, considerando che la stessa tecnica viene utilizzata per il recupero dei residui di pozzi petroliferi in esaurimento.
Data l’enorme disponibilità di depositi e risorse e la facilità di gestione di questo gas, il progetto è guardato con estrema attenzione da parte di tutta la comunità.
Alcuni link sull'argomento.
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Se anche molto e` stato detto sul referendum sulla costituzione Europea bocciato in Francia, quello che molti si sono ben guardati dal dire e` che la maggior parte dei Francesi che hanno detto NO, lo hanno fatto per impedire che venisse applicata al mercato del lavoro, la “Direttiva Bolkestein”. |
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In Italia, di qesto si e` parlato molto poco, al contrario di Francia ed Olanda ma anche dell'Inghilterra, la cui popolazione sembra favorevole alla discussa direttiva.
Cosa dice in sostanza la cosiddetta "Direttiva BOlckestein"?
In sostanza, propone che aziende con sede in un paese UE ad esempio la Polonia" o la "Lettonia", possano assumere, retribuire ed elargire servizi, in altri paesi UE, ad esempio Italia, Francia o Germania, secondo le leggi e le regole del paese in cui la azienda ha sede. |
E' famoso ed esplicativo, l'esempio del lavoratore polacco, che lavora in Francia, per una azienda con sede in Polonia, la cui azienda rivece contratti Francesi, ma paga stipendi polacchi, assume con regole polacche ed elagrisce servizi secondo termini polacchi.
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Questa norma o direttiva e` vista da molti lavoratori
, ma anche da alcuni imprenditori che puntano sulla qualita' dei servizi, come una "Minaccia".
E` gia' stata approvata da tutti quei paesi che hanno firmato la Costituzione UE, dunque anche l'Italia.
In Francia, il movimento, supportato dai Sindacati, da alcuni partiti di sinistra, ma anche dal fronte di Le Pen, ha portato ad una grossa campagna contro questa direttiva, con il risultato che tutti conosciamo, la bocciatura Francese della costituzione UE.
Ed in Italia? quanti sanno della "Direttiva Bolkestein"?
se ne e` parlato? discusso? oggi se ne comincia a parlare,
dopo due anni dalla firma apposta dal Parlamento Italiano alla costituzione UE.
Per saperne dippiu', vi rimando ad alcuni link. |
Scritto da Nith (del 21/10/2005 @ 20:57:30, in Eventi, linkato 1096 volte)
 Roma, 21 ottobre 2005 - 13:33
PASOLINI: A 30 ANNI DALLA MORTE, ROMA RICORDA IL POETA
Eventi, mostre, film, convegni con intellettuali, poeti e artisti, ma soprattutto la voce di un grande poeta rievocata da letture e filmati d'epoca. Roma si prepara cosi' a ricordare Pier Paolo Pasolini, ucciso trent'anni fa, la notte tra l'uno e il due novembre, all'Idroscalo di Ostia. Ricco l'elenco delle iniziative messe a punto dal Comune capitolino, che si protrarranno da ottobre a gennaio 2006. E' proprio Gianni Borgna, assessore alla Cultura ma anche, all'epoca, giovane amico e allievo del grande scrittore friulano, a illustrare alla stampa il ciclo di incontri dal titolo "Trent'anni dopo. Pasolini uno di noi". Oltre cinquanta iniziative che spaziano dal recital di Aisha Cerami (al Piccolo Jovinelli dal 25 al 30 ottobre) al quadrangolare di calcio, sport definito da Pasolini "uno dei grandi piaceri della vita" a San Basilio (il 29 ottobre); dall'inaugurazione del monumento all'Idroscalo, zona finalmente bonificata dopo decenni di incuria (il primo novembre) alla mostra "Pasolini e Roma" al Museo di Roma in Trastevere.
E poi un grande ciclo di proiezioni di tutti i film diretti da Pasolini, i documentari, i film su di lui, e come chicca la proiezione restaurata del contorverso "Salo'", ultima fatica del regista (alla Sala Trevi dal 29 novembre al 22 dicembre). Il clou delle iniziative si avra' al Teatro Argentina: il 31 ottobre il dibattito su "Pasolini Corsaro", incentrato sull'impegno politico dell'artista espresso soprattutto attraverso i celebri articoli per il Corriere della Sera, a cui parteciperanno sociologi come Franco Ferrarotti, politologi come Giorgio Galli, Carlo Lucarelli e Guido Calvi, gia' legale della famiglia Pasolini. A seguire, Lucarelli mettera' in scena, col suo inconfondibile stile, il dramma "Pasolini, un mistero italiano", ripercorrendo le circostanze dell'assassinio e le controverse indagini. (AGI)
Scritto da Oso (del 25/10/2005 @ 15:51:08, in Arte Cultura, linkato 1082 volte)
BRUTO: Un'altra acclamazione generale! In verità io credo che questi applausi siano per alcuni nuovi onori piovuti sul capo di Cesare.
CASSIO: Ma, amico, egli sovrasta lo stretto mondo come un colosso, e noi omuncoli passeggiamo sotto le sue enormi gambe e scrutiamo attorno per trovarci tombe disonorate. Gli uomini, a un certo momento, sono padroni dei loro destini: la colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi, se noi siamo degli schiavi. Bruto e Cesare: che cosa dovrebbe essere in quel "Cesare"? Perché dovrebbe quel nome essere pronunziato più del vostro? Scriveteli accanto l'uno e l'altro, il vostro è nome altrettanto bello; pronunziateli, suona in bocca altrettanto bene; pesateli, esso è altrettanto peso; fate con essi degli scongiuri, e Bruto evocherà uno spirito così presto come Cesare. Ora, in nome di tutti gli dei insieme, di che cibo si nutre questo nostro Cesare ch'egli è divenuto sì grande?
O tempi, siete coperti di vergogna! O Roma, tu hai perduto la schiatta di nobili giovani! Quando mai passò un'epoca, dal gran diluvio in poi, che non fosse resa famosa da più di un uomo? Quando potevano dire finora coloro che parlavano di Roma, che le sue ampie mura non cingevano che "un" uomo? Ora sì ch'è Roma, e romita davvero, ché non vi è in essa che un solo uomo. Oh, voi ed io abbiamo udito i nostri padri dire che una volta vi fu un Bruto che avrebbe sopportato tanto facilmente che l'eterno diavolo tenesse la sua corte a Roma, quanto che ce la tenesse un re.
W. Shakespeare, Giulio Cesare, Atto primo, Scena seconda.
Scritto da Nith (del 26/10/2005 @ 09:49:47, in Eventi, linkato 1169 volte)
TRAMA: "Attilio De Giovanni è un poeta innamorato della poesia e della bella Vittoria, che però non corrisponde al suo amore. Per conquistarla, l'esuberante Attilio non esiterà a cacciarsi nelle situazioni più assurde e più comiche che porteranno la sfortunata coppia in Iraq, proprio all'inizio del conflitto con gli americani. Attilio, senza conoscere una sola parola di arabo, inizia la sua guerra personale armato solo di poesia..."
Anche stavolta diventa veramente difficile esprimere opinioni sui film di Benigni. Di solito ciò che amo di più in un film è al regia. Ma non in questo caso. In effetti cè di meglio che non la direzione in questo film. Il messaggio di amore e poesia e l'inutilità della guerra per esempio. Memorabile è il discorso/monologo che R.B. tiene in aula ai suoi studenti..ricordate Robin Williams nei panni del professore eccentrico in Carpe Diem? Lo stile è quello, entrare nel cuore e nell'anima dei ragazzi e smuovere ciò che i videogiochi, il benessere e la telvisione hanno sopito. Un'altro particolare che viene fuori da questo film è la caparbietà nel rincorrere il proprio Amore, una caparbietà forse d'aòtri tempi e alla quale non siamo più abituati. Buona visione!
Er Canaro, al secolo Pietro De Negri, è libero, meglio, è ai domiciliari dopo 16 anni di carcere. In molti ci ricordiamo di quel “fattaccio brutto” che ci fece chiedere “Ma a che punto può arrivare un uomo?”. Se l’è chiesto pure il magistrato, al quale il De Negri rispose: “Dottò, quell’infame non moriva mai. Continuava a respirare. E’ stata dura, ma se rinascessi lo rifarei di nuovo.” Il suo memoriale dal titolo “Metamorfosi di una strana ibernazione forzata” racconta i dettagli di questa storia fatta di piccoli delinquenti, droga, truffe e soprusi che costarono caro a Giancarlo Ricci, un forzuto ex pugile ritrovato un po’ qua un po’ la in una discarica di periferia.
Intanto passa la famigerata legge Moratti, studenti in piazza e rettori in sciopero. Ma l’università italiana piaceva tanto così come era? La domanda proviene da uno studente dottorando che in università ci ha passato quasi 16 anni (quanto il canaro in carcere!) e che ne ha viste di cotte ma soprattutto di crude. Baronato, nepotismo, mobbing, ricatti, concorsi ad personam… una vera immondizia! Il precariato è una realtà, spiacevole, ma normale nelle università di tutta Europa, inoltre questo decreto toglie molti privilegi agli atenei, il più importante dei quali è la gestione da parte del MIUR di tutti i concorsi. E’ prevista la pianificazione delle carriere con passaggi di livello calendarizzati e quantificati. La fine dei baroni. Fanno bene gli studenti a protestare per la precarietà, che comunque parte dal 2013 e cioè tra otto anni! Mi domando se hanno intenzione tutti di diventare professori o ricercatori universitari?
Vorrei dare un consiglio alla onorevola deputata santanchè (minuscola). Deputata di AN, non si fa mancare nulla! Comunque, quel dito se lo tenesse al caldo, non si sa mai!
Magica per una notte. Magica e strepitosa, la Roma espugna San Siro dopo 11 anni grazie ad una straordinaria prestazione sportiva che si può riassumere nel gol del 2a0 del capitano STREPITOSO!!! A parte l’ingiusta espulsione di Totti (uscita con lacrima), “ma come? lo aggrediscono e viene espulso?”, decretata dall’arbitro Rosetti (internazionale?) una giornata eroica per il modo in cui (altri tempi) la Roma difende per più di mezzora il risultato bloccato per fortuna sul finale 2a3.
Da sempre sulla graticola e tra l’incudine di tifosi e giornalisti, la Roma soffre e mostra i segni e le ferite di una gestione societaria a dir poco malsana. Ad meliora! Comunque ecco lo sfogo di un giocatore giallorosso raccolto in albergo da un giornalista (indiscreto.it) alla vigilia della partita di milano (si, minuscolo):
“Non ce la faccio più. Sento che sto per esplodere, anche se il più delle volte mi sento svuotato, senza stimoli. L'unica voglia che ho è quella di scappare il più lontano possibile da Roma e dalla Roma. Tutto va male, tutto. La squadra è scarsa: come facevano a pensare che si potesse lottare per le prime posizioni, quando con la stessa squadra l'anno scorso abbiamo appena evitato la retrocessione? I tifosi ci massacrano, prima del derby ci hanno fatto capire, in tremila, che se avessimo perso ci avrebbero ammazzato. Come si sa abbiamo pareggiato, ma ieri ci hanno detto che se perdiamo contro l'Inter accadrà lo stesso. La società non solo non ci difende, ma ci fa del male, volutamente, tramite la stampa locale. So che pare una follia, anche raccontata a chi vive di calcio come voi, ma ci sono dei dirigenti che gonfiano qualsiasi cosa, facendo affermazioni false, per influenzare in modo scientifico i giornalisti. Perché? Semplice, così la colpa è nostra e non della società. Un esempio? A Empoli Chivu ha preso una botta al tallone, niente di grave. Cosa hanno scritto? Che ha una distorsione alla caviglia. Il giorno dopo i tifosi gli dicono che si fa sempre male, che è uno molle. Un altro esempio? Il contratto di Cassano: gli stessi dirigenti ad Antonio dicono una cosa, ai giornalisti un'altra. E così agli occhi della gente quello che fa la brutta figura, il mercenario, risulta essere Cassano. Un altro esempio ancora? Quello che viene fatto con i giovani: un giorno fenomeni, il giorno dopo scarsi. E non è la stampa a cambiare idea da un giorno all'altro, ma proprio chi qui dentro lavora e dovrebbe avere un minimo di coerenza. In questo quadro come fa un giocatore a sacrificarsi davvero per la Roma? Gli stessi dirigenti hanno detto ai giornalisti-amici che sono in quattro, i veri colpevoli dell'andamento cattivo della squadra: Mancini, Chivu, De Rossi e Montella. Ovvio che poi i tifosi, soprattutto quelli volgari e violenti, se la prendano con loro: se io fossi uno di questi quattro aspetterei solo il momento giusto per andarmene. Anzi, lo aspetto lo stesso. Prima del derby le nostre macchine sono state colpite, ci hanno sputato addosso. Poi arriva in macchina Totti e tutti lo baciano, lo adorano. Ma come, per lui sempre baci e per noi sempre sputi? Ma a Roma è così, Totti verrà sempre considerato il migliore, l'unico senza colpe. Alla Roma comandano gli ultras, è pazzesco. Le radio romane dicono quello che vogliono gli stessi tifosi, poi così anche i giornali: senza il minimo senso critico, senza andare a vedere se il personaggio tanto amato dai tifosi sta facendo il furbo. Tremendo. Mancini in estate non ce la faceva più, è arrivato a un punto tale da andare da solo a Milano, alla sede di calciomercato, per cercarsi una squadra. Ha rischiato il linciaggio, al suo ritorno. Tre giorni prima del derby abbiamo giocato a Tromsoe, in Norvegia, in Coppa Uefa. Un freddo cane, molti titolari non hanno giocato e qualcuno è stato in panchina. Un freddo cane, preso inutilmente, se Spalletti non aveva comunque intenzione di far giocare certi elementi. Poi hanno deciso di non tornare subito a Roma, bensì il giorno successivo, a poco più di 48 ore dal derby. Ma come, ci siamo addormentati alle tre del mattino e alle sette ci siamo dovuti svegliare? Poi abbiamo preso un aereo dove non c'era spazio per muovere i piedi, tutti avevamo dei dolori quando siamo scesi, anzi, dico di più, nel secondo tempo del derby sono tornati i dolori. Roma sarà anche una bella città, se sei un turista o una persona normale, ma io non riesco più ad andarci. Vorrei scappare, ma come tutti quelli che vorrebbero scappare ho un contratto. Fortunato Cassano ad essere in scadenza....Veniamo descritti come mercenari, ma in realtà accettiamo di prendere i soldi quando capita e alle condizioni che la società ci propone: solo che nessuno lo scrive. Poi si chiedono perché tutti vogliamo andarcene alla Juventus, al Milan o all'Inter. Il vero problema è che queste tre società non ci cercano...''.
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15/08/2022 @ 21:37:32
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